Giuseppe Limone, genius loci atellani

di Giuseppe Limone

di Marco Dulvi Corcione e Francesco Montanaro

Riteniamo che sia interessante riportare le nostre considerazioni sulla personalità e sull’opera di Giuseppe Limone, in particolar modo ripercorrendo alcuni dati salienti della comune esperienza sulla salvaguardia della storia e della cultura del nostro territorio.

Perlomeno da tre decenni, quando era ancora attivo il professore Sosio Capasso, fondatore dell’Istituto di Studi Atellani, noi dell’Istituto abbiamo avuto più volte collaborazione e consigli dal filosofo di Sant’Arpino a proseguire nell’opera di difesa della cultura atellana.

Ospite gradito di molti incontri e presentazioni di libri − sia dal nostro Istituto organizzati, sia da altre realtà culturali − Egli non ha mancato di fare sentire il suo caloroso incoraggiamento per l’Istituto e per la Rassegna storica dei comuni, facendosi apprezzare come grande giurista-poeta-letterato-filosofo e uomo di cultura; insomma, un’intellettuale organico secondo la più ampia accezione volteriana.

Inoltre, quelle volte in cui abbiamo esaminato assieme il quadro delle associazioni culturali operative sul territorio atellano, Egli ci ha invitato con ardore e passione ad agire sempre e unicamente nell’interesse della comunità atellana, cercando di rafforzare o creare i legami con le altre realtà culturali e di superare ogni pregiudizio per operare sinergicamente.

Anni fa ci portammo a casa Sua per invitarlo a fare parte, quale membro prestigioso, della commissione giudicante le tesi partecipanti al Premio di Cultura intitolato alla memoria di Giuseppe Lettera, organizzato dalla famiglia Lettera-Speranzini e dal nostro Istituto. Egli, dopo aver accettato con entusiasmo il nostro invito, in quella occasione ci fece regalo di una copia della sua raccolta di poesie L’Angelo sulle città, in onore del figlio.

 

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