Verso l’ONU con Giuseppe Limone

di Giuseppe Limone

di Corrado Beguinot

L’opera del professore Limone ha il ruolo, complesso e completo, di produrre e diffondere conoscenza: qualità, queste, che difficilmente si integrano. Non nel caso specifico, visto che Limone ha intuito che il solo produrre conoscenza non è sufficiente in un periodo in cui la complessità aumenta, generando una distanza sempre maggiore tra l’individuo e l’adeguatezza delle funzioni urbane. Questa distanza, in crescente aumento, non è tuttavia in grado di frenare l’incitazione allo sviluppo generata dai produttori di conoscenza. In generale, è la mancanza di diffusori della conoscenza a incidere sulla limitata e impropria interpretazione del tema della complessità per la soluzione dei problemi dello stare insieme. La complessità, infatti, è la vera ricchezza della città, ma oggi ne è anche una delle cause di crisi.

Negli anni ottanta, vari gruppi di ricerca confidavano nell’utilizzo del progresso scientifico per governare la complessità urbana, con particolare riferimento alle potenzialità dei promettenti settori dell’informatica e della telematica. Così nasceva l’intuizione di mirare a un nuovo e innovativo modello: la città cablata. Questa non avrebbe dovuto essere la città dei tubi, ma la città in grado di recuperare i valori della storia e della cultura urbana. E invece i tubi sono rimasti inutilizzati; le fibre ottiche, che allora sembravano avveniristiche, sono state rapidamente soppiantate dall’etere. Dunque e nonostante il fermento di tante menti, il potente strumento dell’innovazione tecnologica è stato usato male e in quota decisamente modesta, diretta più al consumismo che alla necessità di dare una risposta al tema della città complessa e ingovernata, così da trasformare profondamente il modo di essere, di agire, di interagire degli esseri umani con le istituzioni e con le funzioni urbane. Il consumismo, dunque, ha prevalso e poco o nulla si è fatto per evitare che la città cablata diventasse città dei tubi, in un momento in cui altre componenti iniziavano a incidere fortemente sul tema della crisi.

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